Qualcuno tra i lettori con i capelli grigi ricorderà le leggendarie partite di calcio, per lo più amichevoli, dal titolo epico e dal fascino irresistibile: Italia - Resto del Mondo oppure Italia - Resto d'Europa, in cui pareva che la supremazia del football internazionale si giocasse in un'unica, irripetibile occasione in cui si radunava nell'ettaro scarso del terreno verde il gotha mondiale o europeo dell'arte pallonara...
Il titolo di questo post deriva da quelle esaltanti serate, e dal confronto del clima musicale in Italia e nel Resto del Mondo. A questo proposito tutt'altro che esaltanti sono le considerazioni che scaturiscono dalla lettura di un sito molto interessante che vi invito a visitare: Film Music Magazine.
Il sito, in lingua inglese, tratta di musica per l'immagine (nel senso più ampio possibile) e riporta interviste, news e, cosa che ha attirato la mia curiosità, "FILM and TV MUSIC JOB LISTING", una lista di proposte di lavoro in cui si richiedono compositori di musica per film (di medio budget), per libri per bambini, per show televisivi, fino alla richiesta di musiche per library di PM (Production Music).
Il Resto del Mondo ha sete di musica, e il compositore, magari giovane e alle prime esperienze, ha modo di testare la propria abilità misurandosi con piccole e medie produzioni che gli danno una possibilità, uno spazio creativo con un compenso sacrosantemente riconosciuto.
E l'Italia? Che prospettive ha il giovane compositore che si affaccia sul mondo musicale italiano, magari della musica per l'immagine?
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